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Sentiero CAI n. 230

Comprensorio: Monte Cucco
Località partenza: Casa il Sasso
Località arrivo: Pian delle Macinare
Numero:
230
Quota partenza: 460 metri
Quota arrivo: 1134 metri
Quota massima: 1134 metri
Dislivello: 700 metri
Vecchia numerazione:
4
Lunghezza: 5,0 km.
Difficoltà: EE
Tempo andata: 2,15-2,30 ore.
Tempo ritorno: 1,30-1,45 ore.

 

Il sentiero 230 (segnato come 4 nella vecchia numerazione) del Parco del Monte Cucco è un impegnativo itinerario che conduce al rifugio di Pian delle Macinare, attraversando tra l’altro la prima parte della Valle del Rio Freddo, ed oltrepassando l’Eremo di San Girolamo, arroccato su uno sperone di roccia sovrastante la valle, purtroppo impossibile da visitare in quanto gestito dagli eremiti camaldolesi di Monte Corona, i quali non accettano visitatori essendo l’Eremo un luogo di preghiera ed isolamento.

La partenza del percorso si trova sulla strada provinciale 47, subito dopo aver superato l’abitato di Pascelupo, da dove si scende sulla destra in una stradina (ben individuabile in quanto segnalata da apposito cartello con tempi di percorrenza) che scende rapidamente verso Casa il Sasso, che si raggiunge in pochi minuti.

Superato il bivio con il sentiero 231, che prosegue sulla destra verso la Valle delle Prigioni, si continua in leggera salita inoltrandosi nella Valle del Rio Freddo, che scorre impetuosamente a fianco della strada.

In breve si giunge ad un nuovo bivio, questa volta con il sentiero 229 che procede, sulla sinistra, verso la parte superiore del Rio Freddo, e si inizia quindi a salire verso l’Eremo di San Girolamo, con la strada, a tratti sbrecciata ed a tratti asfaltata, che ben presto inizia a descrivere stretti tornanti guadagnando rapidamente quota.

Giunti all’Eremo, a quota 650 metri, si lascia la strada per svoltare a destra su di una debole e ripida traccia, che inizia a salire con pendenze decisamente importanti all’interno del bosco. Questo tratto è sicuramente il più impegnativo di tutto il sentiero, e si guadagnano molto rapidamente circa 300 metri di dislivello, con il tracciato che prosegue a zig-zag rimanendo sempre in ambiente boschivo con scarsa presenza di luce, a causa anche dell’esposizione a nord del versante attraversato.

Superato il tratto più duro si affrontano un paio di ampie svolte (in corrispondenza di una delle quali è segnalata la Fonte di San Girolamo, a 200 metri di distanza lasciando il sentiero, ma in realtà la debole traccia finisce in un impluvio senza incontrare sorgenti d’acqua), si attraversano un paio di ulteriori impluvi, il secondo dei quali molto disagevole da superare a causa dei resti di una vecchia frana, e si giunge infine ad una strada sbrecciata, dove si incrocia nuovamente il sentiero 231 che sale dalla Valle delle Prigioni.

Qui l’incedere si fa molto più comodo, con il percorso che prosegue sulla strada, superando la Fonte dell’Acqua Passera (la quale purtroppo non fornisce acqua…), dove è posto anche il bivio con il sentiero 234 che sale al Monte Le Gronde, quindi si abbandona la strada per effettuare un taglio in leggera discesa sui campi che permette, dopo aver oltrepassato un nuovo bivio con il sentiero 282 diretto alla Grotta Ferrata, di raggiungere l’ampia spianata del Pian delle Macinare, punto d’arrivo del tracciato, al centro del quale si trova il Rifugio Mainardi. In questo punto confluiscono anche i sentieri 225 e 226